IL FOTOVOLTAICO
E’ la tecnologia che converte direttamente l’irradiazione solare in energia elettrica. I pannelli sono composti da unità di base, le celle fotovoltaiche, che si comportano come delle minuscole batterie in seguito all’irraggiamento solare. Il materiale usato per le celle fotovoltaiche commerciali è il silicio. Un impianto fotovoltaico dura moltissimi decenni: infatti i pannelli non smettono mai di funzionare, semmai riducono la propria efficienza con il passare degli anni. Oltre che dai pannelli, un impianto è costituito da uno o più inverter, che servono per convertire l’energia elettrica continua prodotta dalle celle fotovoltaiche, in elettricità alternata. La vita media di un inverter è di circa 8-10 anni. Il costo del fotovoltaico è molto calato negli ultimi anni e oggi, per un impianto residenziale di 3 kW è pari a circa 6-7.000 euro. Installare un impianto fotovoltaico è un ottimo investimento economico grazie sia al risparmio in bolletta generato dalla produzione di elettricità sia al fatto che si può godere delle detrazioni fiscali del 50% delle spese sostenute (per maggiori dettagli si veda la sezione incentivi).
Cosa posso fare a casa mia?
In Italia, grazie alla nostra latitudine favorevole, possiamo utilizzare in maniera consistente l’energia solare per produrre energia elettrica con pannelli solari fotovoltaici da utilizzare direttamente nelle case. I pannelli possono essere montati su tetti inclinati, terrazzi piani, pareti verticali, aree libere. L’orientamento ideale per un impianto è nel quadrante sudest – sudovest.
Come funziona?
Questa tecnologia ha la particolare capacità quando esposto al sole di convertire la radiazione solare in corrente elettrica. Questa conversione avviene per mezzo di celle fotovoltaiche che devono essere collegate elettricamente tra loro e formare dei moduli che devono essere orientati in il più possibile perpendicolarmente alla radiazione solare.
L’impianto fotovoltaico è costituito da pannelli, da un inverter (che serve a trasformare la corrente elettrica continua prodotta dal pannello in alternata utilizzabile dalle utenze), da un contatore se la corrente viene immessa in rete o da un accumulatore.
A cosa serve?
L’energia elettrica prodotta può essere utilizzata per tutte le utenze domestiche che richiedono per il funzionamento consumo di energia elettrica (elettrodomestici, illuminazioni, computer, ecc.). Infatti, quanto l’impianto produce elettricità, questa verrà consumata direttamente. Qualora l’impianto non produce sufficiente energia rispetto al fabbisogno domestico (si pensi a un giorno di pioggia), l’elettricità necessaria viene prelevata dalla rete elettrica nazionale. Se invece l’energia è prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno, viene immessa nella rete elettrica nazionale e il GSE riconoscerà un rimborso proporzionale all’energia immessa.
Quali tipi di impianti esistono?
Gli impianti in circolazione sul mercato sono principalmente di due tipi: in silicio amorfo (più economici) o mono e policristallino (più costosi ma anche più efficienti). A seconda della tecnologia installata occupano superfici di grandezza diversa con efficienza e costi differenti.
I pannelli solari fotovoltaici si differenziano anche per la connessione a meno alla rete.
Gli impianti stand-alone sono quelli in cui l’energia elettrica prodotta in eccesso viene accumulata all’interno di batterie e poi utilizzata in momenti di scarsa insolazione o di buio. Sono meno efficienti ma utili per utenze isolate, illuminazioni, ripetitori radio, ecc.
Gli impianti grid-connected sono invece connessi alla rete elettrica, in questo caso l’energia elettrica non consumata viene immessa nella rete, contabilizzata e può essere utilizzata da altre utenze.
Quanto costano?
Il costo per un impianto fotovoltaico varia ovviamente in base alla tecnologia e alle esigenze. Mediamente un impianto costa circa 2.000 euro a kW installato. Il costo della taglia solitamente utilizzata per gli impianti domestici, quella da 3 kW, si aggira sui 6-7.000 euro. Come anticipato, il costo dell’impianto viene ammortizzato nel corso degli anni grazie a tre benefici economici: 1) il risparmio in bolletta generato dall’autoconsumo dell’energia prodotta; 2) il rimborso fatto dal GSE per l’energia prodotta in eccesso e immessa in rete (si veda sezione incentivi Scambio Sul Posto); 3) le detrazioni fiscali del 50%, che sono appunto aperte anche al fotovoltaico, a patto che si tratti di un impianto a servizio di un’abitazione.